10/06/2007

Performance Venezia 2007

IMPACT alla 52 Biennale di Venezia



L'impact è  la trasposizione visiva della nostra realtà. L'artista si fa interprete e lettore attento della società nella quale ciò che conta davvero, come afferma P. Virilio, è la valutazione d'impatto. In un mondo globale come il nostro si assiste ad una progressiva omologazione dei linguaggi e ad un appiattimento visivo in cui ciò che riesce ancora a suscitare l'attenzione e la curiosità è lo shock. L'artista, presa coscienza di questa realtà, la fa sua trasformandola in linguaggio artistico. Come afferma lo stesso Julian T. l'impact  “ è il gesto, l'azione... lo strumento indagatore della realtà contemporanea, la materializzazione del mio pensiero che raggiunge l'obiettivo, lasciando un'impronta riconoscibile”.

Il gesto ha una forte valenza positiva: l'artista è colui che solleva il velo che offusca la realtà svelandola per quello che in realtà è. Nel contempo, attraverso un processo creativo, la sublima in opera d'arte.

La scelta di ricorrere ad un linguaggio performativo è dettata dal desiderio di sfruttarne il suo aspetto teatrale e di forte impatto visivo. La stessa performance è un mezzo per catalizzare l'attenzione delle persone e dei mass media sull'evento artistico.

L'idea stessa di aver scelto  Venezia come luogo per la prima performance è dettata dalla presenza della 52. Biennale. L'artista, in questo modo, oltre a “conquistare”, metaforicamente, la città e il suo valore storico- culturale lascia la sua impronta sulla Biennale. Pur non essendo un'artista invitato, attraverso il suo Impact, Julian T. assorbe il valore simbolico che assume da sempre la Biennale: un evento che ha visto celebrare i più grandi artisti e i maggiori movimenti.

testo di Alessio Cotena.